Il nuovo Regolamento sulla Cooperazione Territoriale Europea deve essere modificato. La Puglia risulta essere fortemente penalizzata.
“Il nuovo Regolamento presentato dalla Commissione Eu sulla Cooperazione Territoriale Europea per il periodo 2021-2027 rischia di compromettere fortemente i programmi Interreg che hanno coinvolto la Puglia nelle ultime programmazioni, in particolare i programmi con la Grecia, l'Albania e il Montenegro” - affermano gli eurodeputati Raffaele Fitto ed Elena Gentile.
“Le scelte effettuate dalla Commissione EU avvantaggiano fortemente le regioni dell'Europa del Nord, e le regioni ultra periferiche, penalizzando le regioni dell'area del Mediterraneo.
La problematica principale riguarda l'esclusione della cooperazione transfrontaliera marittima nell'ambito della componente 1 con rischio in vari settori, in particolare per quanto riguarda le PMI, la sicurezza marittima, e la protezione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali.
Non di meno - continuano i due europarlamentari - preoccupa la riduzione delle risorse, e l'aumento della quota di cofinanziamento nazionale che se non escluso dal Patto di Stabilità mette a serio rischio l´efficacia e l'efficienza di questi programmi. Il finanziamento previsto per la Cooperazione territoriale europea passerebbe dal 2,75% al 2,5%, oltre ad una forte riduzione della percentuale prevista per la cooperazione marittima.”
“Per evitare tutto questo è forte il nostro impegno per una revisione del Regolamento al fine di ripristinare il ruolo fondamentale della cooperazione transfrontaliera marittima, e far in modo che quello fino ad ora realizzato in termini di legami, connessioni ed esperienze specializzate sullo sviluppo locale delle aree costiere e marittime non venga disperso ma ulteriormente rafforzato e valorizzato. Presenteremo quindi nei prossimi giorni una serie di emendamenti che vadano in questa direzione al fine di migliorare il testo proposto, e permettere a questi programmi di continuare a svolgere il loro ruolo propulsivo dal punto di vista economico, sociale e culturale.” - concludono gli eurodeputati Fitto e Gentile.